Gli impasti alternativi conquistano Londra

L'arte della pizza, indiscusso biglietto da visita della cultura gastronomica italiana, sta riscoprendo in questi anni il benessere ed i delicati sapori degli impasti alternativi. In una civiltà in perenne fermento, pronta a promuovere e valorizzare ogni sua peculiarità su scala globale, non deve sorprendere che il successo superi i confini territoriali e proietti il made in Italy agli onori delle cronache internazionali.

All'indomani del riconoscimento di Pizzaiolo dell'anno Gran Bretagna 2017, attribuito al pizzaiolo leccese Marco Fuso, la conoscenza legata agli impasti alternativi assume un ruolo di assoluto rilievo.

"Ringrazio di cuore il mio amico e collega Marco Fuso per avermi voluto al suo fianco nella prestigiosa manifestazione londinese, che ha visto impegnati oltre 100 pizzaioli" sottolinea Marco Paladini, titolare della pizzeria I Paladini in piazzale Sondrio a Lecce. "Grazie al sostegno di Polselli, azienda specializzata nella produzione di farine speciali per pizze, abbiamo presentato alcune novità sul palcoscenico anglosassone, gli impasti alternativi, sempre più richiesti nel Salento, ma assolutamente ignoti ai palati di altre regioni europee."

Ne è scaturito un interesse generale su un mondo tutto da scoprire, che ha coinvolto anche lo chef Carmelo Carnevale, presidente degli chef italiani a Londra, attratto dai colori, dai profumi e dai sapori di impasti alla curcuma, al grano arso, alla canapa, all'orzo tostato, al multicereali, alla paprika, al farro, alla segale. Un ritorno al passato, quando le farine grezze o cosiddette “povere” costituivano un'importante risorsa nazionale, che ha suscitato persino la curiosità ed il consenso da parte di Pasquale Terracciano, ambasciatore d'Italia nel Regno Unito.

da Salento in Tasca n. 979 del 08/12/2017